Da qualche settimana ho fatto il grande passo! Ho lasciato mia figlia senza pannolino e poi ho pensato: “si salvi chi può!!!” Quando l’ho raccontato al telefono alle mie amiche mi hanno detto: “ma sei pazza ad iniziare a maggio??? Se dovrà fare il “laghetto” lo farà lo stesso – ho pensato- sia che sia maggio, sia che sia agosto. Visto che ad agosto, poi, sarò ospite in America a casa di mia suocera… non credo sia il caso!!! A settembre inizierà la scuola dell’infanzia e, visto che lei sembra molto impaziente di andare a giocare con altri bambini, bisogna prepararla. Non la prenderanno con il pannolino!
Non mi sono curata di chi, qualche mese fa, con il tono un po’ canzonatorio le diceva: “ma come, parli così bene l’italiano e l’inglese e ancora a due anni ti fai la pipì addosso? Che vergogna!” Di solito sono una persona molto garbata, ma in questi casi divento una belva inferocita, rispondendo: “Scusa, ma tuo figlio a due anni comandava i suoi bisogni fisiologici verbalmente?” “Beh…-risponde adesso imbarazzata- “veramente mio figlio a due anni ancora non parlava ed ha imparato ad usare il vasino a tre anni e mezzo!” Almeno è stata sincera nella risposta!!! Insomma ho iniziato e, ovviamente, sarebbe stato più facile provare a luglio perché sarei stata più libera dal lavoro e i vestiti si sarebbero asciugati prima! I primi giorni sono stati terribili! Resta il fatto strano che mia figlia rifiutava di dirmelo e ogni volta che le chiedevo: “Gioia, hai bisogno di andare in bagno?” lei rispondeva: “No!”…dopo un po’, laghetto in arrivo! Per lo stesso motivo, l’estate scorsa avevo desistito. Mi sono detta: “non è ancora pronta!” Ripensandoci, forse non ero pronta io! Ho letto solo adesso ciò che dice il Dr. Spock:
“everyone talks about the child’s readiness to be trained. Parents have to be ready, too.” (“Toilet training, soiling, and bed-wetting”, in Benjamin Spock, Dr Spock: Baby and Child care, 8th edition, p.375)
Dr. Spock è un libro che mio marito, come tutti gli americani, considera un manuale prezioso, ma che io ho, a volte, un po’ snobbato…non so il perché! Alcune volte mi sembra che si affrontino gli argomenti dal punto di vista medico, raggirando le soluzioni pratiche necessarie. Diciamo che il lungo capitolo Toilet training, soiling, and bed-wetting non è, a mio parere, tra i più riusciti. Forse perchè cercavo un tipo di aiuto pratico, riguardo al vasino, che non ho riscontrato. Come sempre l’esperienza di vita vissuta ha la meglio!
Togliere il pannolino non significa soltanto affrontare una tappa della crescita con tanto impegno psicologico, stare continuamente con straccio e secchio pronti all’uso e caricare una lavatrice sempre piena! Per una mamma come me, che spesso (quasi sempre!!) si porta sin dai primissimi mesi la figlia nel seggiolino per auto, per fare tutto ciò che c’è da fare fuori casa quando il marito è impegnato, significa mettere in conto l’eventualità dei bagni pubblici! Una delle cose che mi colpì di mia suocera (che ancora non lo era ufficialmente!), quando venne in Italia nel lontano 2002, furono le sue critiche ai “public washrooms”. Prima di entrare in un ristorante andava a visitare il bagno, se era pulito si restava, altrimenti si usciva tutti quanti dopo l’espressione: “If they don’t care about cleaning a public place, what they do in the place that nobody sees (like the kitchen!)”
A distanza di anni, devo darle ragione. Non perchè me ne sia accorta soltanto adesso, ma perchè, quando si tratta di figli ed igiene, ci si fa più caso! A questo punto ho deciso di cercare in google: “public washrooms in Italy”. Il risultato è più o meno questo:
“There aren’t too many public washrooms in Italy in general, your best bet is to go whenever you are in a cafe or restaurant.”
“Public bathrooms are few and far between…..baby change facilities are non-existent in public”
Beh! L’argomento non è dei più eleganti, ma non sempre sono contenta di portare mia figlia in un bagno che sia fuori casa!
giugno 2, 2008 at 1:58 PM
siamo sugli stessi tempi….anche io vorrei togliere il pannetto a Billa. La furbetta sa cos’è il vasino, ma si rifiuta di andare lì a fare i suoi bisogni.
Mi sa che mi tocca la via radicale che stavo tanto rimandando: eliminazione pannetto! Proprio come hai fatto tu…
Devo veramente decidermi, altrimenti va per le lunghe e non mi sembra proprio il caso…
Ho ancora un pacco di pampers da smaltire e poi si parteeeee 😉
giugno 2, 2008 at 2:43 PM
Ciao Dò! ti aspettano tempi duri!!!! ma il miglior modo per farglielo capire è lasciarla senza pannolino e farle un piccolo tormentone! quando succede il piccolo inconveniente, aspetta un pò prima di cambiarla….mia figlia ha il senso della pulizia, e si sente molto a disagio a rimanere tutta sporca! (scusa se ho attivato la moderazione dei commenti senza preavviso!! 😉 , lo dico, così vale come avviso generale 🙂 )
giugno 2, 2008 at 7:19 PM
ricordo vagamente i laghi di pipì di Marta ^_^
Per invece il vero problema di fare la pipì nei luoghi pubblici sono d’accordo. Specialmente adesso che Marta vuole fare da sola ma non è in grado di fare equilibrismi per non toccare la tavoletta del wc.
E mi sono attrezzata. Mi sono presa delle salviette usa e getta igienizzanti, da tenere in borsa. Prima che Marta usi il bagno lo pulisco per bene e poi butto la salvietta.
E comunque anche io sono dell’avviso che se un locale tiene male il bagno non sia da frequentare
giugno 3, 2008 at 9:21 PM
C’e comunque una consolazione: la necessità accelera i tempi. Sia Ennio a 4 anni, che l’amichetto Leonardo a tre, il giorno che hanno iniziato ad andare a scuola materna, senza nessun training, hanno smesso in due giorni. L’esempio e il fatto di avere a che fare con altri fa miraoli.
Ma sono anche maschi e con il senso della gerarchia, le bimbe mi dicono tutti che cominicano prima, ma negoziano tutto.
Comunque, continuo a pensare che voi iniziate davvero presto, io ho sempre aspettato (con tanti incoraggiamenti e messaggi manco subliminali però) che ne avessero voglia loro, tipo che giochiamo che sono bambini grandi e non piccoli, che mentre ci cambiamo cominicno loro a dire, ma forse, potrei anche senza.
In questo modo ero pronta io, lo erano loro (nessun bambino normale, arrivato all’età della ragione, vuole continuare a fare cose associate ai bimbi piccoli, che gli altri non fanno).
Che ti dicano no per poi farla un minuto dopo è un classico. Ha a che fare con l’abitursi allo stimolo e la padronanza degli sfinteri, davvero non lo fanno apposta. Io all’inizio se mi dicevano no, ma io pensavo si, li mettevo direttamente sul water, dicendo: adesso proviamo a chiamarla, la pipì e ci giocavamo su. Io aprivo il rubinetto e chiamavamo: pipiiii? Pipiii, ci ripondi? Ci sei? Si ridev e si sdrammatizava.
in bocca al lupo,
Ba
giugno 5, 2008 at 10:18 am
Ciao, complimenti per il blog. Io sono in fase cacca nel vasino a paperella e le ho dedicato un tgmam….povera papera, un mestiere di m….a…
lamammaperfetta.wordpress.com
giugno 5, 2008 at 3:42 PM
Non esprimo giudizi sui bagni pubblici in italia, potrei essere volgare, anche quelli dei ristoranti fanno schifo. mi vergogno di essere italiana ogni volta che ho bisogno di fare pipì e vado, il più raramente possibile, in un bagno pubblico. Autogrill, ristoranti, musei…. ogni volta penso a cosa dicono gli stranieri quando vengono da noi.
A parte questo, io ho una teoria tutta mia sul togliere il pannolino, ho aspettato abbastanza prima di toglierlo a entrambi i miei figli. ma comunque per i 3 anni entrambi erano senza pannolino. secondo me è meglio lasciarglielo e dirgli di avvisarci quando fanno la pipì o popò nel pannolino. così iniziano a rendersi conto. non ho avuto molti laghi in casa, qualcuno sì ovviamente, proprio perchè gli esperimenti li ho fatti con pannolino addosso. poi tutto è stato graduale. non ho mai avuto fretta di toglierglielo e poi devo dire che una volta tolto non ho avuto molte sorprese.
non mi piace vedere mamme che obbligano bambini ancora piccolissimi ad andare sul vasino, poi loro si sentono in colpa se per caso non riescono a trattenerla. come in tutto bisogna avere molta pazienza.
giugno 5, 2008 at 6:52 PM
Grazie a tutte per i vostri consigli. Sophia adesso sembra essersi abituata definitivamente alla nuova situazione. Ha iniziato a dirmi quando ha bisogno e si sente molto orgogliosa della sua nuova conquista. E’ capitato anche che sia andata da sola e questo mi ha riempito di gioia, qualche piccolo incoveniente può succedere, soprattutto quando c’è un gioco che la interessa particolarmente. Ho aspettato un pò prima di arrivare alla scelta di toglierle il pannolino, che detto così in effetti può sembrare una decisione drastica. Ho sempre scelto la via graduale, come nel caso della fine dell’allattamento, che è avvenuta così gradualmente che neanche se n’è accorta. Ho cercato di fare lo stesso anche per il vasino (anche se le situazioni sono diverse!) e durante la notte tiene ancora il pannolino. Aspetterò ancora un pò e poi via!
@comidademama: benvenuta! L’idea delle salviette igienizzanti è buona. Per ora gli equilibrismi li faccio io tenendo mia figlia in sospeso, oppure usando la carta in modo che lei si appoggi su di quella.
@mammamsterdam: beh, in effetti era molto incuriosita nell’accompagnare in bagno la cuginetta di quattro anni. Anche io ho usato l’espediente del rubinetto! 🙂 Ho cercato di proporlo come gioco:il suo angolino nel bagno è molto colorato (tappeto e asciugamani variopinti) e ogni volta che mi rendo conto che ha necessità di andare, ci vado anch’io facendo una “gara” 😛
@lamammaperfetta. Ciao Serena! Molto belli i tuoi tg pieni d’umorismo! Anche la mia piccola ha una paperella, gialla, ma lei nonostante tutto ride sempre 😉
@the italian mom: inizialmente mi arrabbiavo nel sentire le critiche di amici e parenti stranieri, i quali dicevano :”che peccato, l’Italia così bella e tenuta così sporca!” Io sono la prima a lamentarmi dell’Italia, ma non la voglio toccata! 🙂 Anche io avevo la tua stessa teoria, più o meno ci ho provato tutto l’inverno, ma non so, forse non gliel’ho saputo insegnare….e per me scrivere questa frase è abbastanza duro! 🙂 Mi è venuto più semplice farle scegliere il suo vasino e la sua biancheria e insegnarle il senso del pulito. Come ogni cosa, le regole forse non possono essere standard per tutti i bambini.
giugno 6, 2008 at 6:12 PM
ma quella bamboline? sono bellissime…io ricordo ancora con terrore i bagni alla turca che incontravo da bambina con la mia mamma quando tipo andavamo all’USL (quando ancora non erano ASL) che orrore, che schifo! ma da bambina come la trattieni…forse per questo ora odio i bagni pubblici, anche quelli degli autogrill…
bt
giugno 7, 2008 at 7:01 PM
Belle le bamboline vero? quella bionda è già messa nella lista delle cose da cercare quest’estate in vacanza! Oh my Gosh! i bagni alla turca!